Porta Marina

Dama e console Porta Marina

Porta Marina (simbolo la Civetta, colori bianco, rosso e blu) vanta il record del primo successo targato Emilio Mordente nel ’69 in sella a Frida. Perché il nome Porta Marina? Perché è la via – a nord di Servigliano – che porta verso il mare. Porta Marina come territorio insiste nella porzione dove è presente il complesso monastico di Santa Maria del Piano (chiesa e convento), luogo simbolo di Servigliano esistente prim’ancora della costruzione del nuovo ‘Quadrato’ (1773) voluto da Papa Clemente XIV e progettato dall’architetto pontificio Virginio Bracci.

Paese Vecchio

Dama e Console Paese Vecchio

Paese Vecchio (simbolo Castello e pino sul monte, colori giallo e verde) è sito nell’area del vecchio incasato del castello di Servigliano in cui oggi rimangono poche vestigia di epoca romana e qualche rudere. Il rione coincide con la frazione Curetta, posta in collina e a sud rispetto a Servigliano. Paese Vecchio nasce nel 1970 e sin da subito si fa sentire conquistando due vittorie (1970 e 1971) con due cavalieri serviglianesi (Carlo Monti ed Emilio Mordente). Dal 1974 al 1982 Paese Vecchio non partecipa al Torneo Cavalleresco. L’anno della rinascita è il 1983 e da allora il rione gialloverde cresce di anno in anno. Alla guida è il decano dei Consoli, Giancarlo Ferretti.

Porta Navarra

Porta Navarra (simbolo il Giglio, colori bianco-celeste) occupa il lato sud dell’insediamento urbano di Castel Clementino e deve l’appellativo alla storica casata Navarra (ricordiamo il generale Clemente Navarra, protagonista dell’insorgenza di fine XVIII secolo). Il rione si è distinto per i primi gruppi dei tamburini (1977) e degli sbandieratori (1978). Tante vittorie negli anni ’70 con Emilio Mordente, ma anche il lungo digiuno dal 1979 al 1994, prima dello storico tris firmato da Gianni Vignoli dal 1994 al 1996. Dal 2006 al 2009, caso più unico che raro nelle rievocazioni storiche della penisola, il rione ha affidato il ruolo di console a una donna: Manuela Latini

Porta Santo Spirito

Dalla Collegiata di San Marco Evangelista discendendo in direzione del camposanto, con confini a ovest la strada Faleriense e a est viale Togliatti. Questo è il territorio su cui si estende il rione di Porta Santo Spirito (simbolo il Grifone, colori giallo e rosso). Il centralissimo viale Luigi Vecchiotti, cardo dell’antico castrum romano che segna l’attuale piazza Roma, è il cuore pulsante del rione. Sul perché del nome si incrociano due correnti di pensiero: secondo la tradizione locale è riferito alla posizione della via principale che conduce al cimitero. Da non trascurare però la possibilità che sia stato adottato in riferimento alla Giostra di Arezzo dove milita la contrada Santo Spirito che si contraddistingue per determinazione. Il Rione, difeso per un venteggio dal leggendario cavaliere Gianfranco Ricci, ha caratterizzato i momenti più significativi della storia del Torneo Cavalleresco e vanta di essere il più titolato alla Giostra dell’anello.

San Marco

San Marco (simbolo il Leone alato di San Marco, colori giallo e blu) non è un rione vero e proprio, ma rappresenta il gruppo dei maggiorenti comunali, con il Magnifico Messere (il sindaco pro tempore) in testa. Nel 1969, anno primo del Torneo Cavalleresco, esisteva il rione Maggiore che, a differenza di San Marco, si espandeva per tutto il centro storico (mura perimetrali comprese). Ma il rione Maggiore scomparve nel 1970, allorché nacque Paese Vecchio. L’anno dopo, nel 1971, il gruppo del Comune (San Marco) è entrato a far parte della sfilata, in occasione del bicentenario della costruzione di Castel Clementino.